n. 40 del 16 Ottobre 2007 AZIENDE&TERRITORIO pg. 19


DISAVANZI/ Il tavolo dell’Economia promuove Liguria e Sardegna ma bacchetta le altre
Piani di rientro sotto esame
Rischio commissariamento per il Lazio - Campania: ok con riserva

Se non è una bocciatura definitiva poco ci manca perché l’incontro di mercoledì scorso tra i tecnici del Lazio e il ministero dell’Economia, per verificare lo stato di attuazione del piano di rientro, non allontana l’incubo del commissario ad acta. I tecnici della Regione hanno comunicato un disavanzo ulteriore per il 2007 di 192 milioni di euro, rispetto ai 639 di deficit programmato già indicati nel piano. Ma, si legge in una nota dell’assessorato alla Sanità, «non si è trovato accordo tra le parti sull’entità dello scostamento». In sostanza, i tecnici di Padoa Schioppa ritengono che lo sforamento superi le cifre indicate e si attesti sui 560 milioni indicati dall’analisi di Kpmg, l’advisor del Lazio per il piano di rientro.

Una previsione che farebbe salire il disavanzo complessivo del 2007 a un miliardo circa.

Il ministero dell’Economia contesta soprattutto l’attuazione a rilento delle riforme strutturali fissate dal piano.

Ed è pronto a far partire la procedura di infrazione, con l’invio della diffida firmata dal Governo, che farebbe scattare i 15 giorni di tempo entro cui la Regione deve adempiere agli obblighi previsti.

La verifica al tavolo dell’Economia è andata invece meglio per le altre Regioni sotto osservazione per i piani di rientro. Il ministero ha infatti promosso senza problemi la Liguria, che ha ripianato il deficit 2005, e la Sardegna, che aveva un problema relativo al 2001 e 2002 e lo ha già risolto.

Bene anche la verifica semestrale per la Campania, che il 25 ottobre dovrà consegnare al tavolo una serie di adempimenti di cui il più impegnativo è quello che riguarda la ristrutturazione della rete ospedaliera. Una misura su cui la Regione è pronta e che ha già incassato l’assenso preventivo dei tecnici di Padoa Schioppa.

Resta poi qualche riserva sui piani di Abruzzo e Molise che dovranno dimostrare, sempre entro il 25 ottobre, di aver adempiuto a una serie di atti su cui l’Economia è molto cauta.

Lontana dal rischio di commissariamento, invece, la Sicilia che, avendo approvato il piano sei mesi dopo le altre Regioni, è solo alla prima verifica semestrale: deve cioè dimostrare di aver predisposto le misure attuative del piano, ma non la loro operatività.

Che sarà oggetto del prossimo incontro con i tecnici del Tesoro.

Red.San.