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''Ecm, Ordine protagonista. Con il nuovo accordo di agosto i medici potranno aggiornarsi anche in gruppo. L’intesa Sirchia-Regioni lo estrometteva'' - Corriere medico
Martedì, 23 Ottobre 2007
L’ordine torna protagonista nella formazione continua (Ecm) grazie all’accordo del 1° agosto scorso tra il ministro della Salute Livia Turco e le regioni. Un accordo che modifica l’intesa del 23 marzo 2005, la quale aveva estromesso gli ordini dal timone dell’Ecm. Delle novità parla Maria Linetti, dirigente della direzione professioni sanitarie del ministero della Salute. «L’intesa stipulata il 23 marzo 2005 tra l’allora ministro della Salute Girolamo Sirchia e le regioni – spiega Linetti – aveva articolato l’organizzazione della formazione continua in analogia all’istituendo Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie configurando una condivisione del Sistema Ecm con le regioni, ed escludendo di fatto le professioni sanitarie. Si manteneva la Commissione nazionale per la formazione continua priva, però, del ruolo di indirizzo, di valutazione e di coordinamento attribuiti dal decreto legislativo 229/99». Quell’intesa prevedeva la creazione di un organismo tecnico politico di coordinamento strategico del sistema (Centro nazionale per l’Ecm); una segreteria operativa di coordinamento a carattere paritetico ministero- regioni; un Comitato tecnico permanente, con la partecipazione di tutti i referenti tecnici delle regioni e delle province autonome. L’accordo di agosto, invece, reimposta i rapporti tra le istituzioni: una novità fortemente voluta dal ministro Turco per coniugare in un unico organo (la Commissione nazionale per la formazione continua) le responsabilità, i ruoli e i compiti dei tre importanti soggetti del sistema: il ministero della Salute, le regioni, le professioni sanitarie. La commissione si configura come organismo nazionale di indirizzo e coordinamento con ruolo forte e autorevole, deputato a fissare le regole del sistema. La composizione “direttamente e inequivocabilmente” configura la partecipazione delle autonomie e delle responsabilità delle istituzioni in campo: oltre a ministero, regioni e province autonome, gli ordini, i collegi e le associaz i o n i professionali riconosciute, con compiti di garanzia e tutela verso i cittadini delle attività dei professionisti coinvolti nell’Ecm. L’accordo affida alla commissione il compito di recuperare e rilanciare lo spirito e la lettera del decreto legislativo 502 integrato dal decreto legislativo 229/99. Che ruolo ha la Consulta permanente cui partecipano i sindacati medici? «In base all’accordo del 1° agosto la Commissione nazionale, per lo svolgimento dei compiti istituzionali, si avvale di strutture e funzioni tecniche quali: supporto amministrativo- gestionale, osservatorio, consulta degli utenti, comitato tecnico delle regioni. I richiamati organi definiscono soluzioni organizzative e gestionali che non appiattiscono il governo dell’intero sistema, ma ne sostengono l’applicabilità. Il ruolo dei sindacati è di intervenire per far leva sugli strumenti incentivanti che devono essere condivisi dalle parti interessate per consentire agli operatori sanitari di assolvere l’obbligo di aggiornamento continuo». E’ vero che la regione o l’Asl possono chiedere al medico del Ssn di formarsi insieme ai colleghi e non da solo? «Il dossier formativo individuale o di gruppo sarà oggetto di apposita regolamentazione. La distinzione tra i due strumenti si fonda sulla differenza delle tipologie di apprendimento (formazione di gruppo, sperimentazioni, formazione a distanza, auto-formazione, formazione in aula, ecc.). Ogni specifica professionalità, a seconda della posizione organizzativa, può essere positivamente compresa in formazione di gruppo o in formazione individuale». Dottoressa Linetti, quali sono le prossime tappe? «Entro il 31 dicembre 2007 si definisce la fase sperimentale del Programma Ecm varato con l’accordo stato-regioni del 21 dicembre 2001 (ministro Umberto Veronesi). Dal 1° gennaio 2008 il sistema di formazione continua sarà avviato con le nuove indicazioni che consentono di mantenere – per evitare discontinuità – l’attuale accreditamento residenziale degli eventi e dei progetti formativi aziendali e intanto di avviare le procedure per l’accreditamento dei provider e delle nuove tipologie formative, tra cui la formazione a distanza». Quale sarà il ruolo della Federazione delle società scientifiche? «La Fism rappresenta quasi la totalità delle società scientifiche nazionali. L’esperienza che ha accumulato nel sistema di formazione continua aggiunge e non toglie elementi di positiva interrelazione per una futura collaborazione con la Commissione nazionale per la formazione continua».
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