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''La verifica dei Piani di rientro: sul Lazio l’ombra del commissario, promosse Abruzzo e Campania'' - Sole 24 ore sanità
Sabato, 10 Novembre 2007


n. 43 del 6 Novembre 2007 IN PARLAMENTO pg. 6


La verifica dei Piani di rientro: sul Lazio l’ombra del commissario, promosse Abruzzo e Campania
Inadempienze nella riduzione di personale e posti letto, nella revisione delle tariffe di osservazione intensiva, nelle prestazioni erogate dagli accreditati. E ancora problemi per la mancata realizzazione della rete dei servizi ospedalieri, in cui erano previste anche la chiusura dei piccoli ospedali (sotto cento posti letto) e la realizzazione dei week hospital e dei country hospital, ritardi nell’accertamento dei debiti pregressi e mancata implementazione della struttura amministrativa per seguire proprio gli andamenti dei conti. Spesa che ha rotto gli argini per quanto riguarda personale, farmaci, beni e servizi, privato accreditato ed entrate proprie (queste minori del previsto). Sono alcuni dei punti caldi su cui la Regione Lazio dovrà lavorare a rotta di collo per rimettere le cose a posto e rispettare la data indicata nella diffida che il premier, Romano Prodi, ha fatto recapitare al presidente della Regione, Piero Marrazzo, il 31 ottobre: 15 giorni. Il che significa che se entro il 15 novembre il Lazio non avrà messo in chiaro (con tutte le delibere del caso) le strade da seguire per ridurre il suo extra-deficit oltre quello programmato, arriverà il commissario ad acta, come previsto dal Dl 159/2007. Un’eventualità che gli assessori alla Sanità, Augusto Battaglia e al Bilancio, Luigi Nieri hanno tuttavia minimizzato. La diffida è un atto dovuto, spiegano, ma, assicurano, saranno rispettate tutte le prescrizioni del Governo. Per quanto riguarda l’extra-deficit, la cifra contestata dall’Economia alla Regione nell’allegato alla lettera di Prodi è quella calcolata dall’advisor Kpmg al 10 ottobre che supera i 500 milioni (che con quello programmato porta il deficit 2007 quasi a 1,2 miliardi), ma successive verifiche avrebbero abbassato il tiro dei tecnici di Padoa-Schioppa a 290 milioni circa, contro i 192 dichiarati dalla Regione che si riserva di produrre gli atti necessari a dimostrare la sua tesi. E a dimostrare di aver già pronte tutte le misure necessarie ad azzerare il debito. Da lunedì 5 novembre si sono aperti i tavoli di confronto per correre ai ripari, ma il 15 novembre è davvero dietro l’angolo.
Abruzzo. Esame superato invece per l’Abruzzo a cui l’Economia aveva chiesto un supplemento di verifica superato brillantemente dalla Regione con il risultato dello sblocco di 451 milioni di risorse che con i 206 milioni legati alla prossima approvazione del Piano sanitario e sommati ai 379 milioni già sbloccati alla prima verifica di luglio consentiranno nel triennio l’azzeramento del deficit sanitario che ammonta a 1,645 miliardi. Tra i traguardi raggiunti, l’assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca ha ricordato la riduzione complessiva della spesa sanitaria di 25 milioni da gennaio a settembre 2007, la riduzione di 10 milioni di quella per il personale, la razionalizzazione della rete ospedaliera e di quella degli accreditati che da gennaio saranno del tutto rivisti per l’accreditamento definitivo, la riduzione di 1.000 posti letto e 100 unità operative.
Campania. Verifica superata anche per la Campania che grazie all’applicazione del Piano di rientro ha sbloccato 1,65 miliardi di fondi che si sommano agli 1,2 miliardi già sbloccati alla verifica di luglio. Quasi 3 miliardi in pochi mesi che, come ha spiegato l’assessore alla Sanità, Angelo Montemarano, garantiscono alla Regione le risorse per portare avanti il ripiano del debito e gli investimenti necessari nel sistema sanitario.
Molise. I tecnici di Padoa-Schioppa hanno richiesto in questo caso maggiori approfondimenti di alcune misure, che la Regione porterà entro le prossime due settimane al tavolo della verifica, da cui comunque è atteso anche per il Molise il via libera definitivo. In particolare i chiarimenti richiesti riguardano la ristrutturazione della rete ospedaliera e i tetti per i privati accreditati tra cui l’istituto Neuromed e l’Università Cattolica in prima fila.
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