Gli ordini, compresa la Fnomceo di Amedeo Bianco, plaudono alla proposta di legge di governo sulle professioni intellettuali firmata dal guardasigilli Clemente Mastella, «anche se presenta troppe deleghe».
E’ una legge quadro relativa a tutti gli ordini, che andrà integrata da uno o più decreti legislativi entro 18-24 mesi dall’approvazione e da testi unici, uno per professione.
Il disegno di Mastella “scavalca” i testi giacenti in Parlamento: il ddl Mantini (centrosinistra), il ddl Vietti (centrodestra) e la bozza del Coordinamento unitario delle professioni (Cup), al quale un anno fa si sono riavvicinati i medici.
Inoltre presenta contrasti con la legge Bersani: in particolare, non prevede l’abolizione delle tariffe minime; anzi le impone per le prestazioni «oggetto di riserva di competenza» prevedendo che sia il ministero della Giustizia a fissare i corrispettivi massimi e minimi.
Il testo conferma d’altra parte la libertà sulla pubblicità del medico se «a carattere informativo, rispettosa del decoro professionale, non ingannevole né corporativa ».
Conferma inoltre la possibilità di esercitare la professione in forma societaria, nel rispetto dell’autonomia e indipendenza di giudizio, delle regole deontologiche, della libertà di scelta da parte del paziente a tutela della concorrenza e con la previsione di risarcimento del danno ingiusto se derivante dalla prestazione.
Le nuove società consentite (mono e multiprofessionali), iscritte obbligatoriamente al registro delle imprese, devono però essere “tra professionisti”, avere per oggetto esclusivo l’attività esercitata e devono aprirsi anche a operatori provenienti da altri paesi dell’Ue in possesso di titoli abilitanti.
Sono inoltre aperte a non professionisti «per sole prestazioni tecniche e con non più del 20 per cento di partecipazione».
Il professionista può partecipare a una sola società e limitare la propria attività all’esterno.
L’accesso alle professioni deve essere libero, in conformità al diritto comunitario, con limiti numerici solo per l’esercizio di funzioni pubbliche.
Il governo disciplina l’abilitazione professionale con l’esame di stato e con il tirocinio.
E’ necessario introdurre l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile del singolo professionista e comunicare al paziente gli estremi della polizza.
Ordini e sindacati possono stipulare contratti a condizioni di favore.
Gli ordini sono ridefiniti «enti pubblici non economici dotati di autonomia patrimoniale» con vigilanza del ministero della Giustizia giustizia».
Sono previsti:
• organi nazionali, preposti a vigilare sui casi di inerzia e sulle elezioni dei consigli provinciali; ad adottare i codici deontologici; a designare rappresentanti di categoria in commissioni nazionali e internazionali;
• organi territoriali, che curano la tenuta degli albi, e possono talora essere sciolti dal ministero competente.
Nei consigli provinciali entreranno anche le minoranze: cambieranno i meccanismi elettorali (con durata limitata delle cariche) e nei procedimenti disciplinari saranno assicurate adeguate «rappresentatività, imparzialità ed indipendenza» e diritto alla difesa.
I membri giudicanti non dovranno appartenere solo all’ordine e albo del giudicato, anzi si prevedono commissioni regionali e interregionali e la chance dei ricorsi in appello e cassazione contro le sanzioni.
I notai hanno già rivoluzionato i propri organi giudicanti: dal 2007 nuove commissioni regionali di disciplina con presidente magistrato e da 6 a 12 notai di province diverse rileveranno le incombenze sanzionatorie degli ordini provinciali.
La nuova composizione eviterà che componenti del collegio giudicante siano mossi da intenti anti-concorrenziali.