L'Accordo regionale di continuità assistenziale, approvato con D.A. del 6 settembre 2010 (G.U.R.S. n. 45 del 15/10/10), al fine di garantire la sicurezza del personale rispetto a possibili episodi di violenza che possono verificarsi presso i presidi di continuità assistenziale, all'art. 8 bis indica le misure minime di sicurezza che le aziende sanitarie sono tenute ad adottare; in particolare prevede che le stesse riguardino:

- sistemi diretti di allerta con le forze dell'ordine e sistemi di allarme sonoro;

- sistemi di illuminazione efficienti, soprattutto all'ingresso delle sedi;

- videocitofoni e sistemi di video sorveglianza con registrazione atti a riconoscere chi si trova all'esterno;

- porte antisfondamento;

- grate alle finestre.

L'Assessorato Regionale della Salute, ancora una volta, scrive, con nota prot./Servizio 2/n. 21188 del 2 marzo u.s., ai Direttori generali ed ai Dipartimenti di cure primarie delle ASP invitandoli a trasmettere una dettagliata ed aggiornata relazione in ordine alle iniziative che sono state intraprese per dare attuazione alle sopracitate disposizioni, anche nella considerazione che l'art. 8 del medesimo Accordo Regionale prevede che le Aziende sono tenute a reinvestire le somme derivanti dalla guardia medica turistica ed ordinaria, oltre che per il miglioramento strutturale e tecnologico dei presidi di continuità assistenziale, anche per adottare negli stessi, idonee misure di sicurezza del personale ivi operante.

La FIMMG, oltre ad incontrare nell'immediato il Direttore generale dell'ASP di Catania per il recente episodio di violenza verificatosi presso il Presidio di Nicolosi, ha richiesto un tavolo regionale per la verifica delle condizioni dei Presidi siciliani e l'applicazione dell'art. 8 bis dell'A.I.R. nelle varie AASSPP.

In calce a questa pagina è possibile, cliccando sull'apposito link, visualizzare e/o scaricare la nota dell'Assessorato.

Stefano Leonardi
Segretario provinciale FIMMG Messina - CA
Vice-Segretario Nazionale Vicario FIMMG CA